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Il futuro della Birreria Pedavena - Una speranza per i 20 operai in mobilità

Notizia del 07/02/2008

[Corriere delle Alpi]

Flessibilità e pre pensionamento. E' appesa a queste due formule, dall'applicazione ancora indefinita, la speranza di recuperare i venti dipendenti per i quali sono state avviate le Procedure di mobilità. La loro sorte, ma anche quella degli altri quaranta lavoratori assorbiti dalla Castello, è legata al futuro dello stabilimento e ad un piano industriale.

La birreria Pedavena cresce e crescerà ancora. Di fronte ai sindacati, i portavoce del gruppo Castello da quasi due anni al timone dello stabilimento rilevato da Heineken hanno sgombrato il campo da ogni ipotesi di ridimensionamento. Il piano industriale prevede un'ulteriore aumento della produzione, investimenti e una massiccia operazione di marketing. La posizione dei venti operai in esubero puó essere riconsiderata e sarà oggetto di trattativa. Un' apertura c'è stata da entrambe le Parti e il confronto proseguirà il 29 febbraio. Pur senza sbilanciarsi, sia i sindacati che l'azienda si sono detti pronti a collaborare per trovare una soluzione che accontenti tutti.

La birra, Prima di tutto I sindacati rappresentati dai segreta regionali della FLAI CGIL Roberto Montagner e della Fai CISL Onofrio Rota affiancati dalle Rsu, hanno insistito a lungo sulla mission dello stabilimento. Questa deve restare prima di tutto una fabbrica di birra. E dall'azienda hanno ottenuto rassicurazioni. Il piano industriale prevede che si arrivi ad una produzione di 350 mila ettolitri Nel 2007 ne sono stati prodotti circa 250 mila. La crescita passa per investimenti importanti: 500 mila euro (ma potrebbero essere anche di più, fimo ad un milione) sui macchinari, che hanno bisogno di un ammodernamento. Altri soldi (quanto non si sa) saranno spesi per il marketing. L'azienda ha ribadito di Puntare molto sul lancio del marchio e sui tanti progetti mirati all'incremento dei risultati ottenuti fino ad ora.

Mobilità per venti. Partita a ridosso delle feste, bloccata subito dopo, la procedura di mobilità per i venti operai è stata riavviata all'inizio dell'anno. Ma per i sindacati la partita non è chiusa e l'azienda si è dimostrata disponibile ad aprire una trattativa.

Le soluzioni ipotizzate sono di due tipi: un percorso che conduca al pre pensionamento per i lavoratori più vicini alla pensione. Flessibilità, con impieghi part time o a tempo pieno nei periodi di alta produzione, per gli altri. Ma il confronto è solo all'inizio. Sappiamo che il mercato attraversa una fase difficile ha spiegato Montagner alla fine dell'incontro. Ma per noi i venti esuberi restano inaccettabili se gli obiettivi di produzione sono quelli del piano industriale. Perciò, se per cinque o sei lavoratori si può pensare ad un pre pensionamento, per gli altri si devono trovare formule che tenga conto dell'esigenza di flessibilità e della stagionalità, senza perdere di vista la necessità di un trapasso nozioni dal personale altamente qualificato che si sta avvicinando all'età pensionabile ai dipendenti che porteranno avanti la produzione nei prossimi anni.

Per Onofrio Rota il recupero dei venti esuberi è importante. Ma ancora prima viene la necessità di avere un'azienda sana, che cresca, e per questo abbiamo chiesto di approfondire il confronto sul piano industriale. La Castello sta consolidando la sua crescita, rispettando gli impegni presi. Ma la birreria ha grandi potenzialità e tutti crediamo che possa crescere.ancora, con gli investimenti gia previsti e con un piano commerciale che lanci il prodotto adeguatamente. Non chiediamo follie ma operazioni equilibrate.

Gli altri Progetti. L'idea, di affiancare allo stabilimento una scuola per mastri birrai, un centro benessere e forse anche un albergo (o una struttura residenziale di altro tipo) è stato solo sfiorato durante il confronto di ieri. La Castello non ha mai negato di voler sfruttare la fabbrica nel pieno delle sue potenzialità. I seimila visitatori dell'anno scorso testimoniano l'appeal dello stabilimento. Ma lavoratori si sono battuti peri salvare la birreria e non per avere un museo, ha chiarito Montagner, quindi prima di tutto bisogna pensare questo.

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