La fabbrica di birra di Pedavena (Belluno)



Lettera a Montezemolo

Il 19 novembre 2004 i dipendenti della Birreria Pedavena hanno scritto al Presidente Nazionale di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo (Presidente anche di Ferrari e Fiat), la seguente lettera.
Il testo è stato inoltrato anche ai Presidenti degli Industriali di Belluno, Celeste Bortoluzzi, di Confindustria Veneto, Luigi Rossi Luciani, di Assolombarda, Michele Perini e di Confindustria Lombardia, Mario Mazzoleni.

Oggetto: "Caso Pedavena"

Egregi Signori,

desideriamo sottoporre alla Vostra cortese attenzione alcune nostre riflessioni sul "caso Pedavena", ovvero sulla paventata chiusura dello stabilimento Heineken Italia di Pedavena (BL). Come crediamo sia a Voi noto, il caso della Fabbrica Birra di Pedavena si caratterizza per alcune peculiarità che non sono riscontrabili altrove in analoghe circostanze di chiusure. In primis la storia della fabbrica:
Pedavena è una fabbrica di successo, produttiva da ben 107 anni, integrata nel tessuto economico e sociale del territorio, tanto da considerarsi un unicum con l’ambiente circostante. Spezzare una sola parte di questo legame significherebbe mettere in crisi l’intero "Sistema Paese".

Pedavena è anche una fabbrica legata indissolubilmente all’annessa birreria-ristorante, da oltre sessanta anni centro di grande attrazione turistica del Nord-Est d’Italia (quivi sono occupate circa 70 persone e il numero di avventori/anno supera le 600.000 unità). Si tratta del più grande locale italiano e tra i primi in Europa per volumi di birra venduti (ben 360.000 litri/anno). La fine della produzione della birra ridurrebbe il fascino della birreria-ristorante e potrebbe mettere a repentaglio i volumi di vendita e la forza lavoro.

La fabbrica, fondata dalla famiglia Luciani, è anche legata alla storia dell’Associazionismo Industriale Veneto (nel 1921, Luigi Luciani è tra i fondatori della Federazione Veneta degli Industriali e ancora, nel 1926, dell'Unione Industriale Fascista della Provincia di Belluno. In seguito, nel 1945, Arduino Luciani è tra i cofondatori dell'Associazione Libera tra gli Industriali della Provincia di Belluno).

La Fabbrica di Birra Pedavena è anche legata alla storia imprenditoriale italiana, in quanto ben due dei suoi imprenditori, Giovanni e Mario Luciani, sono stati insigniti del prestigioso titolo di Cavalieri del Lavoro e questo, come Voi ben sapete, è un caso capitato molto di rado nella storia dell’imprenditoria italiana.

Questa fabbrica, per decenni è stata fucina di manager diplomatisi nell’unica scuola birrai d’Italia, che per venticinque anni ha avuto la sua sede in Feltre (BL). Manager che hanno anche ricoperto posizioni di responsabilità nelle principali fabbriche di birra europee.
Tra l’altro, le maestranze che ancora oggi quivi lavorano, sono riconosciute tra le migliori in ambito birraio e non solo a livello nazionale. Prova ne sono i risultati di efficienza, che lo stesso Gruppo Heineken ha riconosciuto a questo stabilimento.

Questa è l’unica fabbrica che in Italia produce anche la birra destinata ai celiaci, ovvero a coloro che non possono cibarsi e bere prodotti contenenti dell’amido.

Desideriamo anche sottolineare la fedeltà delle maestranze alla fabbrica e la dedizione al loro lavoro, svolto con passione, tanto che dalla notizia della chiusura dello stabilimento i dipendenti hanno continuato a lavorare con l'impegno di sempre.

Con riguardo alla qualità del prodotto birra, Vi segnaliamo che la stessa acqua con cui a Pedavena si produce la birra ha caratteristiche intrinseche difficilmente riscontrabili in altre fabbriche di birra italiane. Da qui deriva parte della ottima qualità del prodotto, più volte premiato a livello internazionale e mondiale con riconoscimenti molto ambiti.

Ci sia concessa una nota di rammarico, ed è quella di avere visto alienare la centrale idroelettrica, che sino a pochi mesi fa rendeva lo stabilimento energeticamente autosufficiente. Ci dispiace, inoltre, che una multinazionale del Nord Europa, per cultura attenta a mantenere con il proprio territorio atteggiamenti di correttezza e di riconoscenza, sia arrivata a decidere la chiusura di uno stabilimento già energeticamente autosufficiente, profittevole, che ha dato prestigio ad Heineken Italia, legato alla storia di tutto il Nord-Est d’Italia e alla stessa storia della multinazionale! E tutto per una ulteriore massimizzazione del profitto non certamente legata ad una spietata concorrenza, come quella asiatica, presente in una buona parte dei prodotti manifatturieri italiani e non solo. Trattasi di un'azienda oligopolista, leader di mercato, integrata a valle, tanto da controllare una parte importante della distribuzione e la dimostrazione di quanto stiamo affermando sono le indagini dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sulle acquisizioni effettuate da Heineken Italia negli ultimi anni.

La fabbrica di birra Pedavena è nata a fine ‘800 da un’idea imprenditoriale di una famiglia della Provincia di Belluno, non è sorta a seguito di provvidenze economiche legate a calamità naturali o a leggi di sostegno territoriale. Pedavena, inoltre, opera nel settore del food and beverage, che usualmente non è soggetto a grandi sovvertimenti di mercato, come invece può più facilmente capitare a chi opera nel campo puramente manifatturiero.

Egregi Signori, Voi conoscete bene la realtà industriale bellunese, sapete che è poco diversificata nella sua industria e altrettanto bene, soprattutto il Presidente Bortoluzzi, conoscete le prospettive delle aziende a Voi associate. Una volta chiusa la fabbrica di Pedavena come potranno essere rimpiazzati nel territorio i posti di lavoro, diretti ed indiretti? Dovremo attenderci nuove ed alquanto improbabili leggi nazionali o europee a sostegno di un’ipotetica nuova imprenditoria? Non credete sia meglio difendere ciò che possediamo con successo e ciò che è indissolubilmente legato al nostro territorio?

Noi crediamo che come rappresentanti del mondo imprenditoriale possiate fare molto per il "caso Pedavena". Siamo convinti che un Vostro forte impegno, proteso alla difesa di ciò che ci appartiene da generazioni, possa sortire risultati positivi. E’ sufficiente che Heineken collabori fattivamente nel mettere nel mercato lo stabilimento di Pedavena, senza porre vincoli o clausole che di fatto ne impedirebbero l’alienazione a terzi.

Per esempio, se, come ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Heineken Italia, prima di tutto l’Azienda si preoccuperà di trovare una soluzione per i dipendenti di Pedavena e solo dopo si renderà disponibile a prendere in considerazione l'eventuale alienazione a terzi dello stabilimento, implicitamente è consapevole che non potranno esserci potenziali imprenditori interessati a rilevare l’attività. Qual è infatti l’imprenditore che acquisisce una fabbrica di birra senza le sue specifiche maestranze e le loro cosiddette competenze distintive?

In una simile circostanza non potremo più parlare di uno stabilimento di birra in vendita, bensì di una scatola vuota, anche se l’azienda ha dato ultimamente la disponibilità, tutta da verificare, di agevolare un eventuale subentro.

Come rappresentanti degli imprenditori siamo certi che avete capacità e margini per discutere con i vertici di Heineken Italia e per verificare eventuali soluzione di carattere industriale che diano continuità alla storia e alla realtà industriale che oggi lo stabilimento di Pedavena rappresenta. Circa 35.000 persone hanno chiesto, sottoscrivendo le petizioni cartacee e via internet, che Pedavena possa continuare a produrre birra oltre la parentesi Heineken. Per la prima volta tutti i Deputati veneti, indipendentemente dal loro schieramento politico, hanno sottoscritto un documento per la salvaguardia di questo stabilimento.

Pedavena è un caso unico nel panorama industriale veneto e forse anche oltre!

Il sostenere in modo convinto il "caso Pedavena" porterà un beneficio a tutti: all’economia locale, innanzi tutto, poi all’immagine della classe imprenditoriale e, soprattutto, eviterà che un territorio decentrato venga penalizzato solo perché si trova in posizione periferica rispetto ad altre più fortunate direttrici economiche e di traffico.

Egregi Signori, se la Provincia di Belluno perderà Pedavena, nessuna altra fabbrica qui dislocata sarà difendibile nel tempo, men che meno se si tratterà di aziende con storia e sedi esterne al nostro territorio. Qualora desideriate, nel sito web www.birreriapedavena.info potrete trovare varie notizie sulla Birreria Pedavena e le news aggiornate, che la riguardano.

Fiduciosi di potere contare sul Vostro accorato impegno cogliamo l’occasione per porgere i nostri migliori auguri e il nostro grazie per averci dedicato parte del Vostro tempo.

Con stima,


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